Consigli per proteggere i bambini dai raggi solari

Pubblicato il 19 maggio 2014 | Categoria: Essere genitori, Lifestyle

Con l’arrivo della bella stagione i parchi pubblici si riempiono, finalmente sarebbe il caso di dire, di bambini che giocano al sole.
Appunto, il sole.

Quante mamme o nonne sanno che il sole, o meglio i raggi UV A e UV B, possono provocare seri danni ai bambini?

La pelle dei bambini è più sottile e più delicata di quella degli adulti ed i danni causati dall’esposizione ai raggi solari possono essere gravi.

Raggi UV A e UV B

Gli UVA (A per Age) rappresentano il 95% degli ultravioletti che colpiscono la pelle e sono presenti tutto l’anno e a tutte le latitudini.
Attraversano l’atmosfera e penetrano il vetro delle finestre. Arrivano a penetrare il derma in profondità e alterano la struttura cutanea.
Sono i principali responsabili dell’invecchiamento prematuro della pelle: rughe, macchie solari, perdita di elasticità, secchezza. Sono inoltre responsabili di forme cancerogene come il melanoma e il carcinoma cutaneo a cellule basali.

I raggi UVB sono più energetici rispetto agli UVA e sono concentrati soprattutto nel periodo estivo, in particolare nelle ore centrali della giornata, sono inferiori in quantità rispetto agli UV A e sono i responsabili degli eritemi e delle scottature.
Causano danni a breve e a lungo termine e pur penetrando nell’epidermide non la superano stimolando di fatto la produzione ex-novo di melanina.
Sono schermati dal vetro e dalle nuvole.
La radiazione solare UVB è fondamentale per la sintesi della vitamina D.
L’esposizione ai raggi UVB durante l’infanzia è stata messa in relazione con l’insorgenza, negli anni successivi, di tumori cutanei.

Allergie ai raggi solari

Trattiamo subito il tema dell’allergia perché molto spesso, quando i bambini (ma vale anche per gli adutli) accusano prurito dopo aver giocato al sole, si pensa subito all’erba o a qualche allergene trasmesso per via aerea dalle piante.

Spesso non è così, soprattutto se il prurito è al collo o alle gambe. Può essere allergia ma, come ricorda il dermatologo dr. Marco Gigantesco, “probabilmente si tratta di intolleranza ai raggi ultravioletti. Consiglio di evitare l’esposizione al sole”.
Dunque bisogna prestare molta attenzione a questi sintomi ed evitare che i bambini restino esposti al sole senza adeguata protezione.

Meglio sarebbe, soprattutto nel caso di bambini di età inferiore ai 5- 6 anni, riuscire ad organizzare i giochi all’ombra evitando del tutto l’esposizione nelle ore più calde.

I lattanti e il sole

La American Academy of Pediatrics raccomanda che i lattanti al di sotto dei sei mesi di vita non vengano esposti direttamente alla luce solare questo anche se è nota l’importanza dei raggi UV B nella sintesi della vitamina D.

Creme protettive

Anche in questo caso è importante seguire alcuni consigli pratici.

  • Utilizzare creme protettive con fattore di protezione 15 o superiore e controllare che siano protettive nei confronti sia dei raggi UV A che UV B
  • Utilizzare le creme anche nei giorni in cui il tempo è nuvoloso e senza sole.
  • Assicurarsi di aver spalmato bene la crema solare su tutto il corpo ed in particolare sulle zone più esposte
  • Al mare o in piscina utilizzare creme solari resistenti all’acqua e, terminato il bagno, riapplicare la crema
  • Ricordarsi di applicare la crema solare più volte al giorno, in genere almeno ogni 2 ore
  • Coprire bene i bimbi, magari utilizzando una T-shirt oversize
  • Evitare che i bimbi stiano al sole tra le 11.00 e le 15.00
  • Proteggere gli occhi del vostro bambini con occhiali da sole certificati, controllare che soddisfino lo standard BS EN 1836:2005 e che abbiano il marchio CE
  • Non dimenticare mai di far indossare al vostro bambino un cappello, morbido, che ombreggi bene viso e collo