Pubblicato il 13 luglio 2016 | Categoria: Essere genitori, Featured, Lifestyle
Anche se il cloro e altri disinfettanti sono un modo efficace per uccidere i germi che si trovano in acque di balneazione, questi non funzionano immediatamente.
Nonostante l’uso di disinfettanti, molte persone si sono ammalate di “malattie d’acqua ricreative” (RWIs), causate da germi diffusi dalla deglutizione e respirazione di nebbie o aerosol di acqua contaminata.
Le acque non salubri sono quelle da piscine, vasche idromassaggio/terme, laghi, fiumi o oceani. Le “malattie d’acqua ricreative” (RWIs) includono problemi gastrointestinali, della pelle, delle orecchie, delle vie respiratorie, degli occhi, neurologiche e infezioni.
Il disturbo più comunemente riportato è la diarrea causata da germi come Cryptosporidium.
Negli ultimi due decenni, si è registrato un aumento del numero di focolai RWI in quanto il cloro e altri disinfettanti non uccidono i germi immediatamente e, anzi, si mescolano a urina e sudore in piscina.
Quindi, frequentare un luogo comune di balneazione significa impegnarsi per l’igiene e la salute di se stessi e degli altri, osservando regole di civile convivenza che evitino la diffusione di germi e batteri.
Trattenere urina, feci, sudore e sporcizia fuori dall’acqua!
Ogni ora, tutti fuori!
Controllare il livello di cloro libero e del pH prima di entrare in acqua.
Dunque, sarebbe cosa buona e giusta frequentare piscine o terme per divertimento e piacere fisico senza sottoporre il proprio corpo a stress derivato da infezioni e cure.
Di conseguenza, aver cura di un luogo di balneazione comune giova fortemente alla salute di se stessi e degli altri, abituando ciascuno a norme igieniche utili anche nella quotidianità e per prevenire fastidiose infezioni.