7 modi per rafforzare la tua memoria

Pubblicato il 11 giugno 2014 | Categoria: La terza età, Lifestyle

La memoria è la capacità del cervello di contenere e conservare informazioni e di richiamarle in risposta a qualche sollecitazione esterna.

Se i nostri cervelli fossero computer, basterebbe aggiungere un microchip per aggiornare la memoria. Ma per fortuna il cervello umano è molto più complesso del computer e quindi migliorare e sollecitare la nostra memoria non è poi così facile.

I tipi di memoria

Esistono diversi tipi di memoria, in base alla durata dei ricordi e delle funzioni fisiologiche. Si possono suddividere in tre tipi:

  • La memoria sensoriale-immediata utilizza i cinque sensi (udito, tatto, gusto, vista, olfatto) e permette di conservare le informazioni per un tempo brevissimo.
  • La memoria a breve termine conserva per un tempo poco più lungo informazioni ricevute dalla memoria sensoriale dopo averle elaborate.
  • La memoria a lungo termine conserva per anni o decenni alcune informazioni, elaborate in modo ancora più complesso e trasformate in ricordi stabili.
  • Usiamo la memoria immediata quando ascoltiamo una serie di cifre in una lingua a noi incomprensibile e siamo in grado di ripeterle solo subito dopo averle ascoltate. Se invece tentiamo di ricordare un numero nella nostra lingua o il nome di una persona, i suoni vengono elaborati tramite altre funzioni neurologiche, come il linguaggio, e vengono immagazzinate nella memoria a breve termine, che può contenere al massimo una dozzina di informazioni. Queste informazioni andranno, infine perse se non elaborate immediatamente e immagazzinate nella memoria a lungo termine, grazie alla quale alcuni ricordi sono nostri per sempre, come ad esempio andare in bicicletta o ricordarsi il proprio numero di telefono.

I disturbi della memoria

I disturbi della memoria possono riguardare ciascuno dei tipi di memoria, singolarmente o in associazione tra loro. Spesso si verificano in caso di stress, di ansia o di stanchezza e più raramente possono essere la manifestazione di sindromi neurologiche. La dottoressa Michela Manfredi, neurologo, afferma: “...tale disturbo è legato a deficit dell’attenzione per un periodo di stress, preoccupazione per cui si pensa ad altro e ci si dimentica le cose che si devono fare senza però un impatto nell’autonomia della vita quotidiana”.

Molto spesso, in caso di cause neurologiche, questi disturbi sono accompagnati da fastidi più gravi, come difficoltà di movimento o formicolii. Si tratta comunque fattori molto disabilitanti per la prsona e per chi le sta intorno.

Esercizi quotidiani

Per mantenere attiva la nostra memoria ci sono alcuni esercizi da poter fare per allenamento quotidiano.

Ginnastica mentale
La memoria è tra le funzioni cognitive più a rischio con l’età. Con il passare degli anni, la mancanza di esercizio mentale, può provocare la difficoltà di immagazzinare informazioni nuove. La terapia di orientamento alla realtà è la ginnastica mentale. Questa tecnica si avvale di ripetute stimolazioni multimodali, che possono essere visive, verbali, scritte o musicali, con le quali si possono rafforzare le conoscenze personali di base e individuare la collocazione spazio-temporale del paziente.

I 5 sensi
Vista, udito, olfatto, tatto e gusto – sono tutti connessi a livello cerebrale e si influenzano a vicenda. Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Neuro Montreal Neurological Institute and Hospital (Canada), con i colleghi americani della McGill University e del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia,tra Stati Uniti e Canada, il collegamento è tale che stimolando e potenziando uno dei sensi, si finisce per ottenere lo stesso risultato con gli altri. In particolare stimolando l’area cerebrale preposta alla vista, si migliora anche l’olfatto.

Invecchiamento e memoria
L’avanzare dell’età e i cambiamenti individuali comportano inevitabilmente ad un calo di molte funzioni fisiche, dette “funzioni superiori”, delle quali la memoria è quella più colpita.
 Gli studi attuali hanno portato a definire questa patologia come “demenza”. Questa infermità si manifesta, nella maggior parte dei casi, in modo progressivo, lento e graduale.

Individuare la differenza fra invecchiamento normale e patologico ha un valore fondamentale, in quanto è importante distinguere il grado di deficit e i fattori che influenzano le capacità cognitivo-comportamentali in età avanzata e quindi giudicarne la prognosi.

Non sforzarsi
Non è necessario ricordarsi per forza tutto, anche le cose più semplici, come potrebbe essere il compleanno di un nipote. L’importante è ricordarsi e concentrarsi su cose nuove e importanti. Per le “cose di tutti i giorni” basta un calendario, una lista, un file. Per gli oggetti di uso frequente sarà necessario utilizzare sempre gli stessi posti. Ad esempio, dove posiziono le chiavi, la borsa, ecc. Insomma ridurre al minimo gli sforzi mnemonici in modo da concentrarsi su nuove informazioni che si desiderano ricordare.

Memoria = Emozione
La formula in questione è molto semplice da ricordare:

Memoria = Emozioni / Tempo

La nostra capacità di memorizzare un’informazione è direttamente proporzionale alle emozioni che tale informazione ha suscitato in noi e alla frequenza con cui questa informazione ci viene riproposta. Se vuoi ricordare qualcosa devi provare delle forte emozioni e ripetere l’esperienza tante volte e in un breve lasso di tempo. In questo modo ti rimarrà in pressa nella tua mente proprio perché ha suscitato in te qualcosa.

Ri-studiare gli argomenti
Ripetere più volte le stesse cose e in un breve periodo non è sempre uno strumento di apprendimento. Si affollano pensieri confusi nel cervello e non rimane niente in memoria. È importante studiare quegli elementi essenziali dopo periodi sempre più lunghi di tempo, soprattutto quando si sta cercando di padroneggiare le informazioni complesse, come ad esempio i dettagli di un nuovo incarico di lavoro. La ricerca dimostra che lasciar passare del tempo tra una memorizzazione e un’altra, migliora la memoria non solo in persone sane ma anche a coloro che hanno problemi cognitivi fisici come sclerosi multipla.

Il processo mnemonico
È sicuramente una delle attività mentali più utilizzate durante la nostra esistenza.

Il processo di memorizzazione permette all’uomo di modificare l’ambiente in base alle proprie esigenze: è un processo utile sia a livello mentale che pratico. La perdita di memoria comporta, di conseguenza, un deficit materiale ed emozionale che si manifesta in alcuni soggetti più che in altri, ma soprattutto per migliorare la memoria bisogna allenarla quotidianamente, solo così può essere mantenuta viva e attiva. Se leggi un libro o vedi un film, è importante poi raccontare la trama magari associando delle immagini.

Esistono anche delle tecniche specifiche per sviluppare la memorizzazione, come quella che si basa sullo scrivere su un foglio delle parole, almeno tre e poi dedicarti ad altre attività per qualche minuto, dopodichè riuscire a ricordare le parole scritte.