Celiachia: quali le cause?

Pubblicato il 26 maggio 2014 | Categoria: La terza età, Lifestyle

La celiachia una delle patologie considerate in aumento, si pensi che negli USA il rapporto con la popolazione è di 1:1000, ma poichè colpisce in prevalenza donne e bambini arriva, in questi casi, a incidenze decisamente maggiori.

Fino a qualche anno fa era difficilmente diagnosticabile e, spesso, scambiata con la sindrome dell’intestino irritabile o con intolleranze alimentari.
In realtà è una malattia conosciuta fin dall’antichità ed il nome, che deriva dal greco antico (koiliakòs, addome, addominale) è stato attribuito nel XIX secolo a seguito della traduzione, scientificamente accettata, della descrizione fattane da Areteo di Cappadocia.

Areteo visse nella zona dove fin dal neolitico gli uomini avevano iniziato a coltivare i cereali e descrisse questa patologia come una sindrome che provocava diarree molto forti. Nel 1887 il pediatra Samuel Gee oltre a descrivere la malattia, chiamandola con il nome datole da Areteo, intuì che l’unico modo per curarla era prescrivendo una dieta adeguata, priva di glutine.

Nonostante i progressi della medicina, ancora oggi non esiste altra cura per la celiachia che una dieta priva di glutine.

Cos’è la celiachia?

E’ l’intolleranza al glutine, una proteina contenuta nel frumento e in diversi cereali, che alcune persone sviluppano per cause ancora sconosciute.
Ad oggi si sa soltanto che esiste una predisposizione genetica e che molte persone possono essere classificate come “portatori sani” in caso di positività ad alcuni marcatori genetici, dopo appositi esami.

In questo caso, però, non bisogna preoccuparsi. Come ricorda il dr. Giuseppe Pingitore, allergologo “…per -portatrice sana- si intende solo che si ha una predisposizione per una malattia che però non si svilupperà mai”.

Dal punto di vista medico la celiachia si presenta come una reazione autoimmune dell’intestino tenue alla gliadina, una proteina del glutine. In seguito a questa reazione l’intestino si infiamma fino a procurare l’atrofia dei villi che lo ricoprono.

Sintomi

Il più caratteristico è la diarrea, le feci si presentano pallide, grasse (steatorrea) voluminose e maleodoranti.
La diarrea è frequentemente associata a dolori, crampi, gonfiore e ulcere della bocca.
A questi sintomi si aggiunge una persistente debolezza, un senso di stachezza e la perdita di peso.
Nei bambini celiaci è frequente la comparsa di vomito.
Se la celiachia non viene trattata l’intestino si danneggia e sviluppa anche una forte intolleranza al lattosio.

Rischi associati

Oltre ad ulcerazioni dell’intestino tenue, nel tratto chiamato digiuno, la celiachia può portare ad anemia ed è accertato che è responsabile dell’ aumento del rischio di sviluppare sia l’adenocarcinoma all’intestino tenue, che un linfoma intestinale.

Nei bambini, la malattia celiaca può rallentare la crescita e indebolire le ossa, nelle donne portare alla comparsa precoce dell’osteoporosi.
E’ importante però ricordare che questi rischi non si presentano se la malattia viene trattata, cioè il paziente adotta una dieta adeguata, sana e priva di alimenti che contengono glutine.

Diagnosi

L’endoscopia è la tecnica ultimativa, insieme alla biopsia, per diagnosticare la celiachia dopo aver eseguito gli esami per i marcatori genetici che possono rivelare una predisposizione di tipo familiare.
E’ molto importante che i pazienti a cui sono stati diagnosticate intolleranze alimentari o sindrome dell’intestino irritabile facciano tutti gli esami per scoprire o escludere la celiachia.

Terapia

“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. L’antica massima del padre della medicina Ippocrate si rivela sempre più vera, man mano che la medicina occidentale fa progressi ma è certo che mai come in questo caso sia appropriata.

Ancora oggi, infatti, l’unica terapia per contrastare la celiachia è la dieta.
Una dieta sana e priva di glutine evita qualunque complicazione e problema ai celiaci, anche se per sconfiggere del tutto la malattia bisognerà aspettare ancora.