I radicali liberi causa dell’invecchiamento

Pubblicato il 6 maggio 2014 | Categoria: La bellezza e l'età, Trattamenti di bellezza

Avete mai sentito parlare dei radicali liberi? Probabilmente si dal momento che sono uno degli argomenti più dibattuti in tema di salute e benessere. Si sa che i radicali liberi sono responsabili dell’invecchiamento cellulare e di molte patologie, che si trovano in maggiore quantità man mano che si invecchia e che agenti chimici, raggi solari, inquinamento e, soprattutto, dieta e stile di vita sbagliato possono farli aumentare enormemente anche nei soggetti giovani.

Cosa sono i radicali liberi?

Dal punto di vista chimico sono entità molecolari neutre, cioè prive di carica elettrica, che presentano un elettrone spaiato sull’orbitale più esterno. La presenza dell’elettrone spaiato conferisce ai radicali liberi instabilità e grande reattività che lo rende capace di legarsi ad altri radicali o di rubare elettroni alle molecole che incontra.

I radicali liberi sono anche indicati come ROS – specie reattive all’ossigeno – perché i ROS sono i radicali liberi a maggior diffusione.

Funzione dei radicali liberi

I radicali liberi, grazie alla loro capacità di ossidare le cellule, sono i maggiori responsabili dei danni cellulari provocando conseguenze come invecchiamento e predisposizione a diverse patologie.

La loro presenza, in quantità limitate e controllate, è funzionale ed utile a diverse attività metaboliche come la produzione di enzimi. Per la loro instabilità hanno vita breve ed inoltre gli antiossidanti fisiologici del corpo, come il glutatione, ne eliminano una certa quantità non appena il loro numero tende a salire, mantenendo in equilibrio la quantità totale di ROS presenti nell’organismo in modo che la loro presenza sia vantaggiosa per l’organismo.

Azione dei radicali liberi.

I ROS hanno la capacità di danneggiare le cellule,mediante un’azione chiamate “stress ossidativo” che è definito come la mancanza di equilibrio tra lo stato ossidante (danni da radicali liberi) e lo stato antiossidante (difese anti-radicaliche). In altre parole si tratta del processo di ossidazione che li rende capaci di:

  • distruggere la membrana cellulare
  • alterare la struttura delle proteine
  • danneggiare il DNA, compreso quello mitocondriale, alterandone le basi azotate

Per la capacità di ossidare le cellule danneggiandole, i radicali liberi sono tra i maggiori responsabili del processo di invecchiamento, di molte malattie e dell’insorgere di tumori.

I ROS e le altre famiglie di radicali liberi riescono a danneggiare le cellule, con gli effetti sopra descritti, agendo in quantità.
Infatti, se il loro numero aumenta, gli antiossidanti naturalmente presenti nel corpo non riescono ad eliminarli rompendo l’equilibrio fisiologico che consente di tenere sotto controllo la loro azione distruttiva.

Un semplice test basato sul prelievo di sangue con una piccola puntura sul polpastrello è in grado di misurare sia la concentrazione di ROS, l’esame è noto come FORT TEST, che la capacità antiossidante totale con il cosidetto FORD TEST.

Fattori di rischio

Ci sono fattori di rischio ambientali come l’inquinamento e, soprattutto, le radiazioni UV e fattori di rischio personali come lo stress eccessivo, il fumo, l’alcol, le diete ricche di grassi e povere di fibre e sostanze naturali.
Anche l’esposizione ai raggi X provoca l’aumento della produzione di radicali liberi ragion per cui bisogna limitare questo esame diagnostico solo ai casi che non prevedono alternative, come ricorda il radiologo dr. Aurelio Caronia “Le radiazioni ionizzanti, come quelle utilizzate in radiologia ed in medicina nucleare, sono potenzialmente “nocive” per qualsiasi organismo perchè determinano vari effetti sulla materia biologica, prevalentemente di tipo chimico, attraverso la creazione di coppie di ioni recanti cariche opposte.

Tra detti ioni abbiamo entità chimiche altamente reattive, i cosiddetti radicali liberi (H + e OH −) che interferiscono con il normale funzionamento delle cellule.
L’effetto delle radiazioni è diverso in relazione alle diverse radiazioni ionizzanti utilizzate.

Gli effetti prodotti dalle radiazioni ionizzanti sull’uomo possono essere distinti in tre categorie principali:
a) danni somatici deterministici;
b) danni somatici stocastici;
c) danni genetici (deterministici e stocastici).

Si dicono somatici i danni che si manifestano a carico dell’individuo irradiato, genetici quelli che si manifestano nella sua progenie.

L’impiego diagnostico dei raggi X prevede l’uso di basse dosi di radiazioni. A tali dosi il rischio di danno cellulare non è legato alla dose utilizzata ma è probabilistico (stocastico).

I danni somatici stocastici comprendono le leucemie e i tumori solidi. L’esposizione a raggi x per scopi diagnostici determina la PROBABILITA’ del rischio di insorgenza di queste patologie.

Per questo motivo qualsiasi esame diagnostico che preveda l’uso di radiazioni ionizzanti deve essere richiesto dietro ad un preciso sospetto clinico in base ad una valutazione specialistica. Sarà compito dello specialista radiologo il proporre soluzioni diagnostiche alternative, ove possibili.

Antiossidanti Naturali

Sono di tipo endogeno, cioè presenti naturalmente nel corpo umano, ed esogeni, cioè presenti in natura ed assumibili tramite la dieta. Agiscono sia sulla pelle che a livello cellulare e del sistema circolatorio. Tra gli endogeni, oltre al già citato glutatione troviamo le vitamine E e C, l’acido urico e ascorbico, il glucosio, l’alfa e beta carotene ed il licopene.

Tra gli gli esogeni sono da segnalare soprattutto frutta e verdura, con particolare attenzione per gli agrumi ed i frutti a bacca rossa.
E’ consigliato fare riferimento a dei complementi d’integrazione alimentare, soprattutto se si è in condizione di essere sottoposti ad un alto numero di fattori di rischio per la tua salute. Alcuni fra i migliori supplementi antiossidanti sono i seguenti: Vitamina C, Vitamina E, Vitamina A, Omega-3, Curcumina, Resveratrolo, estratto di The Verde, Licopene, Selenio, N-Acetil Cisteina, Acido Alfa-Lipoico, Coenzima Q10, Melatonina.

Una particolare nota positiva spetta al Goji (Lycium Barbarum L. ) che non è ancora molto conosciuto in Italia, ma che vanta una capacità antiossidante che sembra aver sbaragliato quella dei suoi concorrenti simili. Infatti, sia per le sue proprietà antiossidanti intrinseche, sia per le proprietà salutistiche acquisite dalla fertile valle cinese dello NingXia in cui cresce, questa bacca vanta un potere antiossidante superiore alla media, oltre a diverse altre interessanti proprietà benefiche (aiuto del sistema immunitario, sostegno energetico e aumento della resistenza allo stress psicofisico).

Contro i radicali liberi: Acqua ionizzata alcalina

Anche l’acqua alcalina è ancora poco diffusa in Italia, mentre lo è molto in Giappone, in America ed in diversi paesi orientali.
L’acqua trattata attraverso speciali strumenti di ionizzazione presenta un pH alcalino – da 8- 9 fino a 11.5, che favorisce la formazione di acido cloridrico nello stomaco, la produzione di bicarbonato e la digestione. Con la ionizzazione, l’acqua si arricchisce di proprietà antiossidanti, grazie alla carica di ioni negativi e per la grande quantità di idrogeno libero. L’acqua alcalinizzata viene considerata come un vero e proprio antidoto contro i radicali liberi. La misurazione della capacità antiossidante, il potenziae di ossidoriduzione (ORP) dimostra che l’acqua ionizzata, che viene prima microfiltrata, per eliminare le sostanze nocive contenute nell’acqua potabile che arriva nelle nostre case, con i suoi -400 mv dimostar che questa acqua è lo strumento in assoluto più potente per combattere i radicali liberi.

La ionizzazione dell’acqua, che avviene sfrtuttando il proceso di elettrolisi grazie ad un apposto apparecchio, produce anche un effetto di microclusterizzazione delle molecole che si raggruppano in numero di 3-4 contro le normali 15-20. L’aggregato molecolare più piccolo rende l’acqua più rapidamente assorbibile dalle cellule, aumentandone il potere idratante. L’acqua alcalina ionizzata si trasforma così in acqua viva. L’elevata presenza di elettroni e di idrogeno abbassa i livelli di ossigeno libero. L’acqua giunge alle cellule ricca dei minerali necessari al loro funzionamento ottimale e mantiene il ph del corpo al suo valore ottimale (7,4).