Una generazione di giovani stanchi

Pubblicato il 16 febbraio 2015 | Categoria: Featured, L'adolescenza, Lifestyle

Gli esperti del sonno hanno lanciato un allarme: gli adolescenti di oggi dormono poco e male e questo, oltre ad avere influenza nell’immediato, ad esempio sui risultati scolastici o sulla vita di relazione, può portare a patologie gravi gravi come l’obesità ed i disturbi cardiovascolari.

Le dinamiche sonno

Il ritmo circadiano (da circa diem, circa un giorno) sonno veglia è regolato dal nostro orologio biologico, che si base sugli ormoni e sulla luce.
All’arrivo del buio il corpo produce melatonina che ci dà lo spunto per dormire.
Il problema è che la società è cambiata“, spiega il dr. Paul Gringras, consulente pediatra e direttore del centro pediatrico dei disturbi del sonno all’ospedale St. Thomas’ Hospital di Londra. “La luce artificiale ha sconvolto i nostri modelli di sonno. TV, console di gioco, PC, telefonini, possono tutti emettere luce sufficiente per fermare la produzione naturale di melatonina“.

Anche se i genitori sono tranquilli perché i ragazzi sono a casa nella propria camera, questo non impedisce loro di addormentarsi molto tardi, con il rischio di non dormire a sufficienza e subirne, il giorno dopo, le conseguenze. Difficoltà a svegliarsi, irritabilità, difficoltà di concentrazione, sono tutti problemi che indicano che l’adolescente non ha dormito il giusto numero di ore, devono essere tra le 8 e le 9, o non ha dormito bene, magari interrompendo il sonno per rispondere ad una chat.

Anche lo sconvolgimento delle abitudini durante i weekend fa peggiorare le cose. Si tende spesso a dormire molto di più al mattino, pensando in questo modo di recuperare il sonno perso in precedenza. In realtà non è così e l’orologio biologico che regola il ritmo veglia sonno ne risulta, alla fine, completamente stravolto.

Le conseguenze?

I ragazzi, come conseguenza, tenderanno ad addormentarsi sempre più tardi e, costretti a svegliarsi presto dalle regole quotidiane, a dormire meno.
Nei casi più gravi, l’orologio del corpo di un individuo può essere così diverso da tutti gli altri che la persona non riesce adaddormentarsi fino a tarda notte. Questa condizione si chiama sindrome di fase del sonno ritardata (DSP). E ‘simile alla sensazione di jet lag ed è un disturbo del sistema di cronometraggio del corpo.

E’ una sindrome da non trascurare e da trattare con una terapia adeguata, per evitare le possibili conseguenze di cui si parlava all’inizio.
Il trattamento per la DSP include fototerapia – cioè l’esposizione ad una luce intensa per circa mezz’ora ogni mattina – e la cronoterapia, che prevede il ripristino delle fasi di sonno naturale dell’individuo.

A volte diamo anche una piccola dose di melatonina alla sera, circa un’ora prima di andare a dormire“, spiega il dr. Gringras. “Nel lungo termine, questo aiuta a ripristinare l’orologio biologico“.

Anche se i problemi non sembrano così gravi, gli esperti del sonno raccomandano, sia ai giovani che ai loro genitori, di non trascurarli e di rivolgersi a un medico. Anche un colloquio con il medico di base può aiutare ad evidenziare il problema e fornire l’aiuto necessario per superarlo.

Nei casi più gravi ci si può rivolgere a un Centro medico per i disturbi del sonno, presente in tutti gli ospedali di maggiori dimensioni.