Come interpretare i disegni dei bambini

Pubblicato il 15 aprile 2014 | Categoria: Featured, La psicologia dei ragazzi, Psicologia

Come interpretare i disegni dei bambini?

I bambini amano molto disegnare perchè è il loro modo di esprimersi, attraverso cui comunicare sensazioni ed emozioni. Spesso, soprattutto dopo i 3 anni d’età, l’attività di disegno occupa una parte importante del loro tempo e verso i 5 – 6 anni , con l’inizio dell’età scolare, il bisogno di disegnare aumenta.

Non c’è da stupirsi e tantomeno da preoccuparsi, ma è bene prestare molta attenzione ai disegni dei bambini. Intanto perché vanno comunque gratificati per il lavoro, poi perché il disegno è il modo che hanno per rappresentare la loro visione del mondo.

In altre parole la curiosità del bambino verso l’esterno, il suo modo di percepire l’universo che lo circonda a partire dai genitori, la sua capacità di imparare vengono espresse attraverso il disegno. Quindi bisogna capire ed imparare a leggere i disegni dei bambini perché possono svelarne la personalità e mettere in luce eventuali problemi di natura psicologica e comportamentale.

Come mai il mio bimbo non disegna, non riesce a concentrarsi ed è spesso distratto?

Questo può essere segno di un problema che gli psichiatri definiscono Adhd o disturbo da deficit dell’attenzione. Diventa più evidente quando il bambino comincia a frequentare la scuola e provoca, ovviamente, grandi preoccupazioni nei genitori.

La psicoterapeuta dr. Chiara Miranda ricorda che “…la diagnosi (di questo disturbo) è possibile dai 7 anni in poi e si tratta di un fenomeno in notevole aumento, che non deve preoccupare eccessivamente in quanto in questi ultimi anni sono state studiate nuove strategie didattiche ed educative per genitori ed insegnanti, molto efficaci, che possono aiutare il bambino nel recupero delle eventuali competenze carenti“.

Lo stile di lavoro infatti necessita di specifiche attenzioni, che considerino la motivazione, ma anzitutto i tempi fisiologici di concentrazione.

Come si interpretano i disegni dei bambini?

La psicologia contempla alcune batterie di test appositamente predisposti, ma di semplice comprensione, per interpretare i disegni dei bambini.
I test riguardano le tipolgie di disegni più comunemente usate dai bambini.

Il primo riguarda il disegno della figura umana.

Con il disegno della figura umana il bambino rappresenta inconsciamente se stesso, quindi un disegno con una figura ben proporzionata  e strutturata ci rivela un bambino con una buona percezione del proprio schema corporeo.

Particolare attenzione merita l’analisi dei particolari del viso, perché questo racchiude tutti gli organi di senso che permettono la comunicazione con il mondo esterno. E’ importante anche osservare il bambino mentre disegna prestando attenzione alla dimensione del disegno, alle proporzioni (rapporto tra testa, tronco e arti), al tipo di grafia (il gesto curvo o angoloso, la forza del tratto, ecc.) ed ai colori utilizzati.

Le modalità di interpretazione forniscono indicazioni molto utili.
La dimensione del disegno indica il livello di autostima del bambino. Un disegno grande indica molta fiducia in se stesso ed un carattere esuberante. Un disegno piccolo, al contrario, indica scarsa autostima e timidezza.
La testa piccola, in proporzione al corpo, indica esperienze negative vissute nella prima infanzia mentre una testa grande indica il bisogno di comunicare con l’esterno, così come le braccia lunghe.
Ogni particolare del corpo, occhi, orecchie, gambe, assume un significato diverso sulla base di come viene disegnato.

Gli altri test

Le altre interpretazioni più usate a livello psicologico riguardano i disegni della casa, dell’albero e della famiglia.

La casa di grandi dimensioni indica senso dell’ospitalità ed un carattere estroverso, se è piccola è sintomo di introversione e e di timidezza.
Attenzione al tetto ed alle finestre: se il tetto è largo e/o schiacciato vuol dire che il bambino sente troppa pressione da parte dei genitori, mentre se la casa è senza finestre è indice di un bambino ancora incapace di affrontare la realtà a causa, ancora, di genitori troppo “soffocanti”.

Anche il test dell’albero, per quanto di lettura più difficile in quanto indica il proprio io, offre particolari interessanti.
Meritano un’attenzione particolare le radici, simbolo dell’affettività, delle emozioni, del rapporto tra madre (radici) e figlio (tronco); il tronco, che esprime la sicurezza del bambino; la chioma (unione di tronco e radici), che rappresenta l’apertura del bambino verso l’ambiente esterno.

Il test sul disegno della famiglia è il più conosciuto ed il più significativo. A cominciare dal rifiuto di disegnare la famiglia che indica quanto il bambino se ne senta escluso.

Il primo personaggio disegnato è, di solito, quello a cui il bambino è più legato, il suo modello di riferimento.
L’omissione di qualche personaggio della famiglia o le dimensioni piccole oppure eventuali mutilazioni, esprimono il senso di insofferenza del bambino verso quel personaggio che viene percepito come problematico o pericoloso.