La verità sulla dieta del DNA

Pubblicato il 16 settembre 2016 | Categoria: Featured, L'adolescenza, Trattamenti di bellezza

Dieta del DNA: quali sono gli effetti

Sempre più spesso, ultimamente, sentiamo parlare di “dieta del Dna”. Cerchiamo di capirne di più attraverso la storia di Clint Witchalls.

Clint ha iniziato a soffrire di pressione alta improvvisamente; dopo un controllo medico, gli è stato detto che erano stati riscontrati livelli troppo alti di pressione per ben 2 volte. Non si poteva già parlare di ipertensione, ma il rischio era alto, considerato il fatto che la sua alimentazione contenesse molti cibi salati, quali capperi, salmone affumicato, pancetta, prosciutto, e così via.

L’idea di mangiare cibo senza sale non lo entusiasmava molto e, nonostante avesse letto che vi sono anche casi in cui l’ipertensione non è causata dai cibi salati, sapeva che non era quello il suo caso.

Lo studio dell’Università di Toronto

Dopo qualche settimana, ha letto uno studio, pubblicato sulla rivista PLoS ONE, sul confronto tra i regimi alimentari standard e quelli basati sulla genetica e provenienti da un settore di studio denominato “genomica nutrizionale”, che studia le relazioni tra geni alimentazione e salute.

Questa ricerca è stata condotta dall’Università di Toronto e ha esaminato i geni nel momento in cui elaborano la caffeina, il sale, la vitamina C e lo zucchero. I ricercatori hanno rilevato che i soggetti che hanno una versione del gene associata all’assunzione di sale e all’ipertensione arteriosa, hanno ridotto significativamente l’assunzione di sale rispetto a coloro che appartengono al gruppo standard.

La ricerca è stata condotta da Ahmed El-Sohemy, professore di scienze naturali presso l’Università di Toronto e fondatore della Nutrigenomix, società di genomica nutrizionale.

L’analisi dei geni di Clint

Clint ha, perciò, parlato con El-Sohemy e inviato un campione della propria saliva alla Nutrigenomix che, entro un paio di settimane, gli inviato un rapporto di nutrizione con l’elenco dei 7 geni implicati nella sua dieta.

Gli è stato consigliato di ridurre l’assunzione di sodio a circa 1,600 mg al giorno, ossia circa 2/3 di un cucchiaino di sale (la raccomandazione generale per gli adulti è di non superare i 6g al giorno, ossia circa un cucchiaino).

Il profilo genetico di Clint ha, inoltre, rilevato la necessità di aggiungere più grassi omega3 e acido folico alla propria dieta e non per perdere peso, ma per avere un buon impatto a lungo termine sulla salute, riducendo il rischio di ictus, malattie cardiache e renali.

Dopo un check-up, gli è stato detto di essere in sovrappeso, con l’Indice di Massa Corporea a 27.

L’importanza della genomica nutrizionale

Come sostiene El-Sohemy, il BMI è semplice da calcolare ed è motivante per molte persone, seppur non sempre a tal punto da far modificare le abitudini alimentari.

La genomica nutrizionale, invece, tende a farlo, perché sembra essere molto più motivante degli altri consigli dietetici.

Ad esempio, la raccomandazione standard in molti Paesi è di non superare le 4 tazze di caffè al giorno, ma El-Sohemy sostiene che questo può essere vero se si fa parte di quel 50% della popolazione che metabolizza in fretta la caffeina, ma, altrimenti, cambia di persona in persona.

Il rapporto Nutrigenomix analizza vitamina C, acido folico, indice glicemico, grassi omega3, grassi saturi, sodio e caffeina e, secondo El-Sohemy, la genomica nutrizionale ha successo perché le persone riescono a essere motivate riguardo il comportamento alimentare da seguire.

Giles Yeo, direttore della genomica presso l’Unità Malattie Metaboliche presso l’Università di Cambridge, si chiede che cosa accada quando alla gente viene detto che il rischio derivante dalla propria alimentazione non è elevato, ma “tipico”.

Questo, infatti, non significa che non vi sia rischio, ma che non si tratta di un rischio molto elevato e, quindi, si può ridurre il consumo di grassi a meno del 10%.

Molta gente sta seguendo questo nuovo tipo di dieta, ma non tutti la conoscono realmente. E’ importante avere la piena consapevolezza di ogni nuovo tipo di alimentazione si decida di assumere, perché una corretta informazione è essenziale!