I segnali che indicano un’emicrania

Pubblicato il 11 luglio 2016 | Categoria: Featured, L'adolescenza, Lifestyle

Emicrania: sintomi

Spesso tendiamo a confondere emicrania e mal di testa ma, in realtà, l’emicrania può manifestarsi in diverse modalità, che partono con un mal di testa, ma che derivano da sintomi differenti.

Cos’è l’emicrania?               

L’emicrania ha una natura neurologica e può verificarsi a causa di forte stress, cattiva alimentazione, squilibri ormonali, cambiamenti ambientali, mancanza di sonno, lunga esposizione al sole, tensione o altri fattori.

Ha origine dalla dilatazione dei vasi sanguigni all’interno della testa, con un corrispettivo dolore causato dai tessuti nervosi circostanti.

Il mal di testa può essere accompagnato da altri tipi di dolore, localizzati:

  • alla fronte;
  • agli occhi, con problemi alla vista;
  • alla mascella, con fastidi legati alla tensione muscolare, difficoltà a parlare, scrivere, apprendere, concentrarsi;
  • alle spalle e al collo, legati all’infiammazione della cervicale.

Spesso, nei giorni precedenti un attacco di emicrania, si possono notare dei segnali, come cambiamenti di umore, voglia di cibo, collo rigido, aumento di sete e minzione, sbadigli frequenti, costipazione.

Cos’è l’aura?

Caso particolare è l’aura, ossia un sintomo di emicrania legata al sistema nervoso.

L’aura consiste, di solito, in:

  • disturbi visivi, come lampi di luce;
  • debolezza muscolare;
  • perdita momentanea della vista;
  • formicolio a un braccio o a una gamba;
  • intorpidimento del viso o di una parte del corpo.

Cosa fare in caso di emicrania?

La durata di un attacco di emicrania varia da persona a persona, in alcuni casi si può arrivare alle 72 ore, e può verificarsi più volte in un mese. Il dolore, a volte, può essere accompagnato da nausea, vomito, confusione, vertigini.

Le emicranie, spesso, non vengono diagnosticate o trattate perché, il più delle volte, non indicano nulla di grave. E’ importante tenere traccia dei sintomi e riferirli al medico, ma è opportuno fare attenzione e recarsi al pronto soccorso se l’emicrania peggiora ed è accompagnata da sintomi più gravi, quali febbre, torcicollo, convulsioni, confusione mentale, vista doppia, debolezza, difficoltà di linguaggio.

I ricercatori stanno indagando il collegamento tra l’emicrania e la serotonina, poiché i livelli di quest’ultima scendono durante le emicranie. Ciò potrebbe essere collegato al rilascio, da parte del nervo trigemino, di neuropeptidi, sostanze che si trovano nel rivestimento esterno del cervello.

Quali sono le cause dell’emicrania?

Fattori scatenanti dell’emicrania possono essere:

  • cambiamenti ormonali nelle donne, come le fluttuazioni di estrogeni, l’utilizzo di contraccettivi orali, la terapia ormonale sostitutiva;
  • alimenti come formaggi stagionati, cibi salati o elaborati, o anche digiunare o saltare il pasto;
  • additivi, come il dolcificante aspartame o il glutammato monopodico conservante;
  • bevande alcoliche o contenenti caffeina;
  • stress;
  • cambiamenti del sonno;
  • intensi sforzi fisici, come un’intensa attività sessuale;
  • cambiamenti climatici;
  • farmaci, come contraccettivi orali o vasodilatatori.

Si può essere maggiormente predisposti all’emicrania, ad esempio, a causa di:

  • storia familiare;
  • età: il picco si raggiunge intorno ai 30 anni;
  • sesso: le donne sono maggiormente predisposte;
  • cambiamenti ormonali.

Vi possono, poi, essere, degli atteggiamenti che possono aumentare l’emicrania, come:

  • assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) che possono causare dolore addominale, emorragie, ulcere;
  • abuso di farmaci;
  • sindrome serotoninergica: è rara, si verifica quando il corpo ha un’elevata quantità di serotonina, a causa dell’utilizzo di farmaci volti ad aumentarne il livello. Questa sindrome potrebbe causare cambiamenti di cognizione, comportamento, controllo muscolare.

Casi ai quali prestare attenzione

Inoltre, si parla di:

  • emicrania cronica: se dura dai 15 giorni in su al mese per più di 3 mesi;
  • stato emicranico: se si hanno gravi attacchi di emicrania per più di 3 giorni;
  • aura persistente: se si verifica fino a una settimana dopo l’emicrania;
  • infarto emicranico: se l’aura dura più di un’ora, potrebbe essere segnale di un mancato afflusso di sangue a una zona del cervello.

Fate attenzione, quindi, a non sottovalutare un attacco di emicrania e cercate di riconoscerne i sintomi, per poter capire più facilmente a cosa siano legati.