Tutta la verità sulle bugie

Pubblicato il 30 giugno 2014 | Categoria: Psicologia, Psicologia e vita quotidiana

Molto probabilmente mentire è una delle azioni più sbagliate, ma anche più comune, che svogliamo: secondo un ricercatore, infatti, “mentire è una parte inevitabile della natura umana”. La maggior parte delle persone potrebbe dichiarare che mentire è sbagliato in tutte le situazioni, tranne quando esiste un’ottima ragione per farlo.

Il dottor Guglielmo Campione, medico chirurgo specializzato in psichiatria, specifica che: “Mentire in modo cronico a sè stessi e agli altri è sintomo di sofferenza psicologica che va ascoltata e affrontata con una psicoterapia”.

Come può essere definita una bugia?

Mentire può essere definita come una forma di inganno, ma non tutti gli inganni sono necessariamente delle bugie. La bugia si contraddistingue grazie a tre caratteristiche.

Che cosa è una bugia?

Mentire è una forma di inganno, ma non tutte le forme di inganno sono bugie.

La bugia è caratterizzata da tre elementi essenziali:

  1. il bugiardo ha intenzione di ingannare
  2. una bugia comunica delle informazioni
  3. il bugiardo è convinto che anche gli altri mentano.

 

Ci sono altre caratteristiche, invece, che non sono strettamente legate alle bugie:

  • la bugia non è sempre detta con delle cattive intenzioni, ma possono essere delle bugie a fin di bene dette bugie bianche
  • la bugia non da sempre delle informazioni false

Alcuni filosofi ritengono che mentire richiede comunque una dichiarazione, poiché il bugiardo deve effettivamente parlare, scrivere o fare un semplice gestro. Sisella Bok, autore di un libro sul tema della menzogna, defisce le bugie come un messaggio intenzionalmente ingannevole in forma di dichiarazione. Altri, invece, estendono la definizione di bugia all’omettere delle informazioni in una dichiarazione.

Perché mentire è sbagliato?

Sono molti i motivi per cui si pensa che mentire è un’azione sbagliata, soprattutto per questioni di etica. Mentire è sbagliato, poiché un mondo vero sarebbe perfetto: mentire diminuisce la fiducia fra gli esseri umani. Se le persone non dicono la verità, la vita potrebbe diventare molto difficile, in quanto nessuno può essere attendibile completamente e, di conseguenza, si dovranno cercare delle informazioni da soli.

Le bugie portano alla diffidenza. Inoltre, le bugie possono essere dette per raggiungere un determinato scopo, quindi diventano un mezzo per il bugiardo.

Secondo alcune teorie, le bugie non permettono delle decisioni libera e oggettiva dato che, nella maggior parte dei casi, le decisioni si basano su informazioni non veritiere.

Inoltre, raccontare delle bugie potrebbe diventare un’abitudine e quindi potrebbe essere un’azione svolta regolarmente, anche quando non ci dovrebbe essere un buon motivo per mentire.

Quali danni possono provocare le bugie?

La persona che mente spesso può danneggiare se stesso e la società in generale. Può danneggiare se stesso perché potrebbe avere la sensazione che anche tutte le altre persone mentano. Ciò causa perdita di fiducia verso le persone che gli stanno intorno e anche verso il prossimo.

Inoltre, chi mente abitualmente deve ricordare tutte le bugie che ha detto, deve agire in conformità di ciò che ha detto e potrebbe essere necessario dire più menzogne per evitare di essere scoperto. Ovviamente nel caso in cui venisse scoperto, a lungo termine la sua credibilità diminuisce, fino a svanire.

Il filosofo Sissela Bok ha formulato un test per verificare se le bugie potrebbero essere giustificate.

Nella vita reale, ogni persona dovrebbe chiedere alla propria coscienza se la menzogna è giustificata e, qualora fosse necessario, bisognerebbe chiedere ad amici, colleghi o parenti la loro opinione sul caso specifico.

Un’ottima prova è quello di immedesimarsi nella persona a cui si mente. Come ci sentiremmo se fossimo dall’altro lato della situazione?

Non è assolutamente un metodo infallibile, ma può essere di grande aiuto.

Esistono diverse teorie etiche sulla menzogna. Grossolanamente, secondo alcune teorie alcuni bugiardi riflettono molto sulle conseguenze: spesso sono preoccupati e pensano che la bugia porterebbe un risultato migliore rispetto alla verità. Di conseguenza, questa categoria di persone sostiene che la bugia ha delle conseguenze migliori.

Ma, nella maggior parte dei casi, le conseguenze sono difficili da prevedere.

Gli esperti in deontologia, ovvero l’etica deontologica che si contrappone al consequenzialismo, credono nelle leggi morali, ovvero che le bugie non devono essere mai dette. Quindi, mentire è sempre sbagliato, anche se la verità potrebbe causare dei risultati peggiori.

Anche secondo l’etica della virtù raccontare delle menzogne è inammissibile. Secondo questa etica, infatti, l’onestà è una virtù che non deve essere mai messa in secondo piano.

Alcuni filosofi, fra i quali il più famoso filosofo tedesco Immanuel Kant, credevano che la menzogna è sempre sbagliata, in qualsiasi situazione.

Quando si mente a qualcuno è come se il bugiardo stesse utilizzando questa persona come un mezzo per ottenere quello che realmente vuole.

Mentire ad un nemico è una situazione che accade molto spesso. Secondo alcune teorie, ci sono due principali argomenti morali per mentire ai nemici.

  1. I nemici non meritano lo stesso trattamento che si rivolge a un amico o a un conoscente, perché è probabile che i nemici abbiano intenzione di fare del male.
  2.  La menzogna detta al nemico spesso è a fin di bene, per evitare dei danni a terze persone.

Se qualcuno mente, è giusto ricambiare con la stessa azione?

Alcune persone potrebbero affermare che il bugiardo perde il diritto di sentirsi dire la verità. Ma molti filosofi morali direbbero che non è giusto mentire ad un’altra persona che ha mentito.

Dire la verità non è un principio esplicitamente dichiarato dai sistemi di etica, ma è una caratteristica implicita per il rispetto della persona.