Pubblicato il 4 giugno 2014 | Categoria: Featured, Lifestyle, Newbaby
L‘allattamento al seno è il rifornimento più completo e sostanzioso che si possa offrire ad un bambino, in quanto ricco di anticorpi ed enzimi preziosi ed è la cosa più naturale ci sia. Tuttavia, non tutte le neo mamme possono allattare al seno. Il motivo principale di non allattamento al seno è l’assenza di latte, ma ci sono tante altre ragioni che fanno preferire l’allattamento col biberon. In linea di massima entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi.
Nonostante l’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, incoraggi l’allattamento al seno insistendo sull’assoluta superiorità del latte materno rispetto a quello artificiale, la tendenza oggi è ancora quella di passare al latte in polvere già a partire dal 3 mese di vita del bambino. Infatti le mamme che allattano al seno sono quasi l’80% all’uscita dal reparto maternità, ma la percentuale scende a poco più del 40% a 3 mesi dal parto: solo un neonato su tre a 6 mesi di vita non è alimentato con latte artificiale.
Gli svantaggi dell’allattamento al seno sono davvero pochi. Ciò che potrerbbe alterare il latte, e quindi essere dannoso per il bambino sono i comportamenti scorretti della mamma, come fumo di sigaretta, uso improprio di farmaci e abuso di bevande alcoliche e droghe.
Svantaggi
Contiene un antigene, cioè una sostanza in grado di provocare la formazione di anticorpi e per questo motivo può scatenare allergie.
È necessario sterilizzare regolarmente tutta l’attrezzatura utilizzata, ovvero biberon e tettarelle.
Secondo uno studio seguito dell’ équipe di ricercatori di Ken Ong, del Medical Research Council in Inghilterra, a 300 mamme è stato chiesto di valutare il comportamento del proprio bebè e il tipo di allattamento usato. Del campione, 137 mamme allattavano esclusivamente al seno, 88 con latte artificiale, 91 con un mix dei due. È emerso che i bimbi allattati al seno sono in media più difficili da gestire e più inclini al pianto. I bambini allattati al seno risultano essere più piagnocolosi e irritabili. Questo non vuol dire cambiare metodo, cioè passare al biberon, né che bisogna preoccuparsi se il neonato piange per qualche minuto in più. Semplicemente, il latte artificiale tende a ipernutrire e quindi il bambino tende a riempire lo stomaco più facilmente e di conseguenza a lamentarsi meno.
Ma cosa significa per la mamma, allattare al seno? Innanzi tutto abituarsi ad una alimentazione sana ed evitare farmaci che possono arrecare danni al bambino. “Durante l’allattamento, un’alimentazione corretta ed equilibrata è fondamentale sia come garanzia di una composizione ottimale del latte, sia per soddisfare il tuo fabbisogno nutrizionale che aumenterà. Fortunatamente, la qualità, la quantità e il valore nutrizionale del latte prodotto sono solo in parte influenzate dalla tua alimentazione. Numerosi e complessi meccanismi di adattamento metabolico e ormonale contribuiscono infatti nel preservare la salute di tuo figlio dagli eventuali danni che potrebbero derivare da una tua cattiva nutrizione”.
Sarà opportuno assumere una quantità di calorie sufficiente alla nutrizione di madre e figlio. Tra le cose da evitare, il consumo di nicotina, caffeina, alcolici, cibi speziati. Carne, pesce, uova, ma soprattutto abbondanza di frutta, verdura e liquidi sempre prediligendo cotture semplici. Particolare attenzione dovrà essere fatta per quanto riguarda possibili allergie o intolleranze di nostro figlio. I latticini ad esempio sono tra le cause più frequenti di disturbi nella digestione del neonato, provocando le cosiddette maledette colichette. Altri cibi che possono scatenare reazioni allergiche e cui, quindi , è bene rinunciare nella fase dell’allattamento sono: arachidi, pomodori, crostacei, molluschi e cioccolata. Se invece avete dubbi sulle modalità di allattamento, non potete che stare tranquille. Vostro figlio se la caverà da solo. Per i bambini attaccarsi al seno è un istinto naturale e sanno perfettamente cosa fare. La mamma deve solo posizionarsi in modo da stare comoda e di consentire la perfetta aderenza delle labbra del bimbo al capezzolo. Se invece si comincerà da subito con tettarelle e latte in polvere, sarà immediatamente evidente che le cose da fare si moltiplicano notevolmente, dall’acquisto del biberon e tettarella.
Prodotti per l’igiene come lo sterilizzatore o detersivi per il lavaggio. Una volta dotate di tutto l’occorrente, impareremo presto a ottimizzare i tempi di preparazione. La temperatura del biberon, la quantità di polvere che dovremo sciogliere nell’acqua diventeranno operazioni automatiche che compiremo in pochi minuti. Pian piano la procedura di allattamento si automatizzerà e ci sarà immediatamente chiaro quando nostro figlio ha fame, ha l’aria nello stomaco o non gradisce particolarmente un alimento che noi abbiamo mangiato.
In definitiva, qualunque sia la scelta su come allattare vostro figlio, ricordatevi che è solo vostra. Imparerete a conoscere vostro figlio già dal primo giorno e istintivamente saprete già tutto quello che dovrete fare per il suo bene.