I fiori di Bach

Pubblicato il 12 maggio 2014 | Categoria: Le tecniche di relax, Lifestyle

Maggio è il mese dei fiori e ne approfittiamo per parlare di un argomento, molto controverso, associato ai fiori di Bach.

Cosa sono i fiori di Bach?

Sono senz’altro un rimedio naturale ed omeopatico, visto che si basano sui fiori, ma mentre il principio cardine dell’omeopatia è il principio di diluzione che, sintetizzando molto, vuol dire che più una sostanza viene diluita (secondo specifici criteri) maggiori sono le capacità curative, i fiori di Bach funzionano con una miscela fissa fatta al 50% di brandy o cognac ed per il 50% di alcool nella quale diluire l’essenza floreale ottenuta mediante specifiche metodologie e da piante di verse in base al problema che si vuole curare.

Vengono utilizzati come rimedio naturale per varie patologie ma soprattutto in caso di ansia, stress e depressione. Il dr. Andrea Martinez,in questi casi, consigliasenza timore di effetti collaterali, di provare ad usare una floriterapia, fermo restando che sarà solo di supporto ai farmaci già utilizzati e che una cura completa richiede una visita accurata da parte i uno specialista”.

 

In genere, però, la medicina tradizionale non da alcun credito ai fiori di Bach, che non sono nemmeno considerati farmaci e possono essere acquistati, pronti o da prepararsi da soli, in molte erboristerie.
Molte ricerche, ovviamente contestate nel metodo e nel merito dai sostenitori della floriterapia, hanno concluso che i fiori di bach non sono nient’altro che un placebo.

Ciononostante il numero di persone che ne fa uso e ritiene di trarne giovamento è in aumento in molti paesi occidentali e quindi vale la pena di scoprire cosa sono e chi era il loro scopritore.

Edward Bach, da medico a botanico

Edward Bach (1886 – 1936), autore di numerose pubblicazioni, è l’ideatore della floriterapia. La sua pratica terapeutica prese il via dalla convinzione che lo stato di malattia, qualunque malattia, è sempre dovuto non solo ad un agente materiale ma ad uno squilibrio tra lo stato della mente ed i desideri del cuore ed il sintomo fisico, la manifestazione della patologia, ne è la conseguenza quando questo squilibrio resta inascoltato.

In poche parole guarendo la mente scomparirà la malattia.
Per quanto ardita, la teoria e la pratica di Bach si basavano sulla contestazione dell’approccio meccanicistico dei medici, interessati solo a curare la malattia, ed ad una visione olistica della professione, in cui il medico deve stare attento al benessere psicofisico della persona bisognosa di cure.

Bach sosteneva, e in questo senso è stato un precursore, che stimolare il benessere, la voglia di vivere del paziente, lo avrebbe aiutato a guarire.

L’incontro con l’omeopatia completò il suo ciclo formativo e lo stimolò a cercare il rimedio nella natura.
I detrattori ad oltranza, a questo punto, ricordano che Bach morì molto giovane di tumore ma, ad onor del vero, va ricordato che all’età di 30 anni gli fu asportato un tumore alla milza e, scoperte metastasi al fegato, gli furono diagnosticati non più di 3 mesi di vita.
Con i suoi studi e, presumibilmente,con i suoi rimedi, Bach riuscì a vivere in buona salute per 19 anni, dedicandoli interamente ai suoi studi.

I 12 guaritori

Bach arrivò a classificare 38 tra fiori e piante, partendo dagli originari 12 che chiamò guaritori, ognuno associato ad un diverso stato emotivo:

  • Rock Rose per sopire il panico;
  • Mimulus per la paura;
  • Cerato per l’ignoranza;
  • Scleranthus per l’indecisione;
  • Gentian per il dubbio;
  • Water Violet per il dolore;
  • Impatiens per l’impazienza;
  • Agrimony per l’irrequietezza;
  • Chicory per la costrizione;
  • Vervain per il fanatismo;
  • Clematis per l’indifferenza;
  • Centaury per la debolezza.

Bach sosteneva che i diversi ceppi batterici sono associati a diversi stati d’animo e che curando gli stati d’animo si sarebbero sconfitti i batteri patogeni.

Preparazione

La preparazione originaria dei fiori secondo il metodo di Bach prevede di raccogliere i fiori in una giornata serena e soleggiata nel periodo di massima fioritura. Il trattamento può essere eseguito in due modi o con il metodo del sole, cioè lasciando al sole le gemme o germogli recccolti in una ciotola d’acqua di sorgente nello stesso campo dove sono stati raccolti, oppure con il metodo della bollitura, cioè facendo bollire le gemme o i germogli raccolti.

Il primo metodo è utilizzato per preparare i 12 guaritori più altri 7, il secondo metodo per gli altri 19.
Il composto ottenuto è chiamato tintura madre al quale va aggiunto poi del brandy, la cui quantità deve essere esattamente la stessa dell’acqua utilizzata.

Particolare importante: né i fiori ne l’acqua vanno mai toccati con le mani per non disperdere ciò che Bach definì “la memoria dell’acqua”.
Credendo fermamente nell’autoterapia e nell’autoguarigione Bach descrisse dettagliatamente la preparazione in modo che fosse possibile per chiunque prepararsi, con le miscele ritenute più appropriate, il rimedio giusto per il proprio malessere.

Il rescue remedy

E’ l’unico preparato, già pronto, lasciato da Bach. Un composto di 5 fiori utile in situazioni d’emergenza come stress molto forti, attacchi di panico, svenimenti… è anche l’unico ad essere utilizzabile in caso di traumi fisici. Oltre che in gocce questo rimedio può essere anche applicato su tempie e polsi.

Gli altri tipi di preparati devono essere assunti e la posologia è di 4 gocce, sotto la lingua, 4 volte al giorno. Al mattino appena svegli e prima di andare dormire ed altre due volte durante la giornata.

La medicina e i fiori di Bach

Tutti gli studi scientifici, l’ultimo è del 2009, concordano nel definire assolutamente priva di qualsiasi effetto terapeutico la cura con i fiori di Bach e definiscono i casi di miglioramento come frutto dell’autosuggestione dei pazienti.
Per questo la medicina “ufficiale” non attribuisce alcuna dignità scientifica ai fiori di Bach, rifiutandosi di accettarla come terapia. Tuttavia, essendo stata riconosciuta innocua, la pratica non è mai stata vietata.