I problemi dell’adolescenza

Pubblicato il 1 aprile 2014 | Categoria: L'adolescenza, Lifestyle

L’adolescenza è un periodo di crescita attiva e di sviluppo fisico, sessuale, sociale ed emotivo, che si presenta in una determinata fascia d’età. Mentre molti adolescenti presentano pochi o nessun problema in questo periodo potenzialmente turbolento di crescita, altri, invece, sono costretti ad affrontare molteplici difficoltà, dovute a svariati motivi.

Il periodo adolescenziale, solitamente, si presenta prima nelle ragazze, ovvero all’età di 12 anni circa e poi nei ragazzi, intorno ai 13 anni; per entrambi la fine dell’adolescenza è segnata dai 18 anni, età in cui ogni individuo, dopo questo drastico processo, dovrebbe aver raggiunto la propria maturità. I cambiamenti del periodo adolescenziale sono sia fisici che emotivi; fisicamente si riscontra una rapida crescita in altezza, la comparsa del ciclo mestruale e la crescita del seno nelle femmine e della barba nei maschi; emotivamente, invece, si iniziano ad avere degli atteggiamenti diversi, spesso aggressivi, che evidenziano una forte voglia di indipendenza e di sperimentazione di situazioni nuove, che spesso portano a fallimenti e delusioni.

Quali sono i comportamenti che caratterizzano l’adolescenza?

Nel periodo adolescenziale i giovani risultano decisamente fragili e volubili. Proprio la volubilità e il cambio repentino di  umore sono i fattori che destano più preoccupazione in tutti i genitori, che spesso non sanno come affrontare le reazioni dei proprio figli alla realtà circostante scoperta man mano grazie alle nuove esperienze

Uno dei temi che preoccupa maggiormente i genitori, è senza ombra di dubbio quello della sessualità. Lo sviluppo della sessualità durante l’adolescenza, infatti, è preponderante, in quanto avviene un vero e proprio sviluppo fisico che crea dei cambiamenti ormonali. Come affermato dalla dott.ssa Assunta Gennarellilo sviluppo sessuale nei maschi è più ritardato e più lungo di quello delle femmine: in genere avviene intorno ai 12-13 anni. Uno dei primi segni è l’ingrossamento dello scroto e dei testicoli, l’aumento del pene è successivo. Appaiono peli più grossi, arricciati e sparsi sul pube, arrivano le prime eiaculazioni, compare l’acne e la traspirazione ascellare, più tardi compare la peluria facciale e il cambiamento della voce. 

Molti adolescenti hanno i primi contatti con la pratica della masturbazione, attività sessuale piuttosto normale a questa età, ma spesso vissuta con forte ansia. Durante questa fase del ciclo vitale cambia anche l’incontro con l’altro sesso che può generare la paura di essere rifiutati. L’esperienza eterosessuale in alcuni casi può costituire una dolorosa delusione perché può essere vissuta come una semplice soddisfazione fisica non accompagnata da fiducia e tenerezza e potrebbe generare delusione anziché integrare.

Quando ciò accade, tende a rafforzare la dipendenza dal gruppo di compagni dello stesso sesso. In altre parole l’attaccamento a persone dello stesso sesso funge a protezione contro l’intimità eterosessuale. È molto importante che assumi una funzione di controllo non oppressivo, tutelando comunque il rispetto delle regole familiari seppur adattate al momento di transizione dei propri figli. Spesso, tanto per i genitori, quanto per i figli, non è semplice riuscire a comunicare in questa fase di grandi cambiamenti e, molto frequentemente, il clima familiare è saturo di tensione e conflittualità da cui sembra difficile uscire. In questi casi, soprattutto se sono presenti dei comportamenti che destano preoccupazione, richiedere una consulenza familiare, una terapia familiare o una consulenza di coppia può essere d’aiuto per arrivare a ripristinare l’equilibrio”.

Quali sono gli altri problemi dell’adolescenza?

Strettamente collegata allo sviluppo fisico e alla sessualità c’è il confronto con i coetanei e con il gruppo; questi possono influire pesantemente sull’autostima, in quanto l’adolescente, concentrandosi sulle differenze con gli altri, vive il suo stato come definitivo, sentendosi spesso inferiore e cadendo, addirittura, in depressione.

Per quanto riguarda i maschi l’essere precoce influisce a livello di predominanza fisica; i maschi più forti e più sviluppati, infatti, riusciranno ad integrarsi meglio e risulteranno più popolari, mentre gli altri, invece, spesso possono finire per essere vittime di bullismo. Le ragazze, invece, possono avere a che fare in questa particolare fascia d’età a disturbi legati all’alimentazione in diversi modi: alcune volte le ragazze tendono a rifiutare il loro diventare adulte, cercando di bloccare il loro sviluppo fisico mangiando pochissimo; altre volte, invece, i disturbi alimentari sono legati ai modelli imposti dalla società, che portano nelle teenager un insistente complesso di inferiorità.

Come contrastare, dunque, i problemi adolescenziali?

Nonostante non esistano delle regole precise per trattate i giovani nel periodo dell’adolescenza, una delle cose fondamentali, nel momento in cui si affronta un problema, è conoscerlo a fondo. E’ bene, dunque, approfondire il tema ed essere consapevoli dei vari tipi di casi di adolescenza che si possono presentare.

L’adolescenza ritardata è uno dei casi più frequenti e consiste nella reticenza ad abbandonare le modalità comunicative e i comportamenti della fase precedente. Questo caso si verifica tendenzialmente nelle famiglie borghesi o, comunque, nelle famiglie che presentano ai propri figli un percorso già programmato e con la strada spianata. Così facendo il soggetto, intorno ai 30 anni, si ritrova ad impattare improvvisamente con la realtà e a dover fare i conti, a quel punto, con un’adolescenza non ancora superata.

L’adolescenza prolungata è meno frequente e consiste nel non voler abbandonare la fase dell’adolescenza, evitando, dunque, il raggiungimento della maturità. In questo caso i giovani cercano di evitare le scelte definitive, di concretizzare i propri progetti e prendere una strada ben definita, per la paura dell’abbandono di tutte le altre.

L’adolescenza sacrificata è un caso si presenta soprattutto nelle famiglie disagiate. In questo caso il giovane è costretto a non vivere in modo adeguato la propria adolescenza, spesso perché entra precocemente nel mondo del lavoro, e non dispone del tempo necessario da dedicare alla formazione della personalità.

L’adolescenza antisociale  strettamente correlata al bullismo. Questo caso è caratterizzato da adolescenti che tendono ad idealizzarsi e traggono soddisfazione e piacere nell’infliggere dolore ad altre persone, preferibilmente coetanei, per affermare la propria superiorità.

Infine, ci è l’adolescenza dipendente, caratterizzata, appunto da numerosissime dipendenze, come quella dall’alcool, dal fumo da internet, gioco d’azzardo, da droghe o, più semplicemente, da dipendenze affettive. Il tratto che accomuna tutti questi casi è la necessità della presenza costante di una figura, ovvero quella genitoriale, che indirizzi il giovane sulla strada da seguire e sul modo di affrontare nel miglior modo i problemi.