Anti-aging: nuovi prodotti e nuove tendenze

Pubblicato il 1 aprile 2014 | Categoria: Chirurgia estetica, Le nuove frontiere della chirurgia estetica

Secondo alcuni analisti americani l’espansione del mercato dei prodotti anti-invecchiamento manterrà il trend di crescita che lo ha caratterizzato in questi ultimi anni, arrivando ad un volume d’affari previsto per il 2015 pari a 291.900 milioni di dollari. Cifra decisamente alta, se si pensa che è riferita ai soli Stati Uniti d’America.

A contribuire a questo fenomeno, non solo il fatto che anche gli uomini si sono da tempo convertiti alla cura del proprio corpo ed alla ricerca della giovinezza prolungata, ma soprattutto il fatto che l’attenzione non riguarda più soltanto le rughe o i fenomeni più evidenti dell’invecchiamento cutaneo. Oggi i consumatori prestano grande attenzione a qualunque cambiamento l’età porta al nostro corpo e, per ciascuno di questi, si cerca il rimedio più indicato.

Macchie di età, iperpigmentazione, pelle secca, tono della pelle non uniforme, cerchi scuri sotto gli occhi e persino danni dei capelli sono fonte di preoccupazione tra i consumatori. Per questo non c’è da sorprendersi che produttori e fornitori di tutto il mondo si stiano dando molto da fare per monitorare le richieste dei consumatori e proporre prodotti in linea con le aspettative.
Dinamiche di mercato ed innovazione stanno guidando lo sviluppo del settore.
Vediamo, più nello specifico, quali sono le tendenze principali.

Fattori di protezione anti- UV

Una delle maggiori preoccupazioni riguarda l’invecchiamento della pelle e il rischio di tumori cutanei.
Questi ultimi sono in forte aumento a causa dell’esposizione ai raggi UV, come conferma Il Dr. Giuseppe Hautmann, dermatologo, nella presentazione del tipo più diffuso, il carcinoma basocellulare “…è una neoplasia epiteliale cutanea primitiva ad evoluzione generalmente lenta e progressiva che manifesta invasività locale e non dà luogo, nella maggioranza dei casi, a metastasi.  Il decorso lento, la ridotta invasività locale e la scarsa tendenza a metastatizzare non si accordano quindi molto con la definizione di “carcinoma”, termine usato perlopiù nei paesi anglosassoni. Il carcinoma basocellulare è la neoplasia di più comune riscontro a livello cutaneo e tra le più frequenti in assoluto. Inoltre negli ultimi decenni la sua incidenza è in netto incremento, verosimilmente per il cambiamento di certi comportamenti sociali (maggiore esposizione alle radiazioni solari) che ne influenzano in qualche modo la eziopatogenesi”.

Per questo, negli ultimi dieci anni, alcune delle più interessanti novità nella formulazione dei prodotti di bellezza hanno riguardato i fattori di protezione anti UV e, negli ultimi anni fattori di protezione UV sono più facilmente rintracciabili in tutti i tipi di prodotti siano essi spray, lozioni, trucchi, sieri, creme e gel.

Fattori di protezione: cosa sono?

Gli sviluppatori di prodotti e si sono concentrati su due tipi di assorbitori UV nei prodotti solari: organici e inorganici .
Ingredienti organici includono l’avobenzone (butilmetossidibenzometano) che è l’unico il cui utilizzo è permesso dalle norme dell’U.E. mentre l’ossido di zinco e biossido di titanio sono comunemente usati come composti inorganici.

Indipendentemente dal tipo di sistanza utilizzata utilizzato, i produttori più affermati nel settore della cosmetica sono sempre più portati, sia nella composizione del prodotto che marketing, a ridurre l’accento sul potere puramente cosmetico per esaltaltarne, soprattutto, l’alto e duraturo fattore di protezione solare.

L’offerta di prodotti con queste caratteristiche è considerata vitale dall’industria anti-aging, ed i tecnici che sviluppano i nuovi prodotti devono quindi operare perché le nuove formulazioni non perdano le caratteristiche principali sia che riguardino l’aspetto del marketing come packaging ed estetica accattivamente, profumo gradevole, etc., sia le proprietà tipiche come la consistenza, l’impermeabilità, la capacità di assorbimento e, allo stesso tempo, che contangano fattori di protezione UV sempre più elevati e dall’effetto prolungato.

Con prodotti chimici specifici come acrilati e copolimeri appositamente adattati, si è riusciti a portare da 20 a 48 il fattore di protezione UV.

Prodotti naturali

Ma c’è una tendenza nuova, dovuta alla crescita di nuove consapevolezze che portano a stili di vita più salutari, che sta sempre più prendendo piede e rischia di cambiare completamente il mercato dei prossimi anni.
I consumatori si fidano sempre meno dei prodotti di sintesi chimica e chiedono sempre più prodotti naturali.
La richiesta di prodotti a base di ingredienti naturali è in rapida crescita in tutto il mondo. Secondo l’isituto di indagini di mercato Kline & Company, il mercato dei prodotti naturali per la cura personale raggiungerà i 6,7 miliardi dollari nel 2015 nei soli Stati Uniti e, secondo un recente sondaggio anti- invecchiamento condotto da Mintel, il 76% degli intervistati si sono dichiarati interessati ai prodotti a base ingredienti naturali / biologici.

Poiché la domanda dei consumatori di prodotti naturali aumenta, gli sviluppatori di prodotti sono chiamati a tenere il passo e trovare nuovi ingredienti naturali che siano in grado di fornire gli stessi risultati che i consumatori si aspettano dai prodotti sintetici.

Quali prodotti usare?

Oli naturali come argan, cocco e mandorle sono stati, storicamente, gli ingredienti più conosciuti dalla “saggezza” popolare per la cura dei capelli , ma oggi questi oli stanno dimostrando di poter essere ottimamente utilizzati come base per diversi prodotti per la cura della pelle. Principi attivi come il mais o barbabietole vengono utilizzati anche per ricavare acido lattico usato come eccipiente in molti prodotti.

Non bisogna però pensare che i prodotti naturali permettano risparmi.
Al contrario, nonostante i tanti passi avanti compiuti fino ad oggi, utilizzare prodotti naturali è più complesso ed industrialmente costoso che usare gli omologhi sintetici.

I costi di acquisto e di lavorazione delle materie prime sono in genere più elevati di quelli necessari alla produzione del corrispettivo di sintesi chimica. Va anche considerato che la formulazione chimica dei prodotti naturali è a volte complessa e crea più di un problema nella fase dell’industrializzazione. Ad esempio, per i tanti test che devono essere eseguiti per determinare gli eventuali problemi tossicologici e identificare gli allergeni.